Quindici giorni di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne promossa dalla Giorgione Pallavolo.
Il minuto di silenzio, la competizione sottorete. E quei sorrisi in un volto macchiato di rosso. Sono giovani, esprimono vitalità, sono donne. Condividono il medesimo status di Giulia Cechettin e le milioni di donne vittime di diverse forme di violenza nel mondo ogni anno. A Castelfranco Veneto, domenica pomeriggio per il match di B1 femminile fra Azimut Giorgione e Banca Annia Padova, i capitani assieme alle loro compagne sono scese in campo con il viso segnato, in un gemellaggio proposto dalla Giorgione Pallavolo e immediatamente abbracciato dalle avversarie.
«Come atleta e come donna, è rassicurante far parte di una società e di un movimento sportivo che nel suo piccolo lotta per una causa così importante – le parole del capitano dell’Azimut Sara Ceron (nella foto a destra) -. L’abbraccio con Debby, capitano dell’Aduna Padova, esplica quanto il nostro sport vada al di là del campo da gioco creando una rete di rapporti sana e resistente. E soltanto agendo insieme è possibile far fronte con coraggio a tale violenza».
Si è aperta così la due-settimane di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne promossa dalla storica società sportiva castellana che, all’alba dei suoi 55 anni dalla fondazione, esprime in maniera sempre più netta la propria missione sociale ancor prima che sportiva. Sullo stesso tema, in occasione della giornata internazionale 2022 per l’eliminazione della violenza contro le donne, il club castellano si era infatti reso parte attiva in una raccolta fondi destinati a sostenere l’attività del centro antiviolenza Nilde di Castelfranco Veneto. Quest’anno, con quel segno rosso in viso, la Giorgione Pallavolo ha aperto ufficialmente un percorso lungo quindici giorni che, attraversando la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre), culminerà il 3 dicembre con in match di B1 da tutto esaurito fra Azimut Giorgione e Vicenza Volley. In quell’occasione, oltre alle atlete di tutte le formazioni, verrà coinvolto il pubblico presente in un’iniziativa comunicativa di forte impatto.
Ad accompagnare l’apertura del percorso di sensibilizzazione, è intervenuta al palasport la dott.ssa Catia Morellato, referente Aulss 2 Marca Trevigiana per la violenza contro le donne/codice rosa e componente del tavolo di coordinamento regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne.
«In Italia viene commesso un femminicidio ogni tre giorni. Da inizio anno sono 104 le donne uccise nel nostro paese per mano di un uomo che in molti casi diceva di amarle. Non è un’emergenza, è un enorme problema sociale perché strutturale e pervasivo. È necessario sradicare la cultura patriarcale e maschilista che colpevolizza la donna considerandola ancor oggi come un oggetto di proprietà. E per raggiungere questo obiettivo è necessario l’impegno collettivo: come proposto dalla Giorgione Pallavolo è necessario mettersi in gioco e “fare squadra”».
Il percorso proposto dalla società di Castelfranco che vanta un settore giovanile composto da più di 200 atlete, coinvolge tutte le squadre e di riflesso le rispettive famiglie con messaggi e iniziative che vanno oltre lo sport ma che al tempo stesso ne esaltano il suo più intimo valore. La cultura del rispetto e della parità di genere passa attraverso il riconoscimento della sconfitta e la messa in atto di strategie che attuino il suo superamento. Fra le tematiche proposte e affrontate da dirigenti e allenatori a favore delle atlete, si tradurranno i concetti di muro e di difficoltà sottorete in “no” ricevuti e limiti imposti dalla vita. Verranno esplicitati quali incidenti e accidenti che fanno parte del gioco, che sono nella norma e che incassandoli e superandoli si cresce. E in ultima analisi costituiscono il perimetro del prezioso spazio occupato dal tempo educativo, agito oggi sempre più anche dalle società sportive.