Cosa possiamo pretendere di più da un settore giovanile? Giocare e divertirsi è importante ma se poi un atleta si distingue e la si lancia a quindici anni dentro dal primo minuto, vuol dire che il lavoro impostato in precedenza ha dato i suoi frutti. Linda Ravazzolo è l’esempio di come alla Giorgione Pallavolo, le atlete emergenti trovino uno sbocco importante in prima squadra. E dire che lei, in serie C, c’è da anno: «L’anno scorso in panchina, ora da titolare – puntualizza Linda -. Ed in un anno sono migliorata molto, sia a muro che in difesa, ed ho capito cosa significhi mentalità vincente e come si stia in campo. Sono molto entusiasta di essere una delle due centrali in campo in serie C, mi impegno tantissimo perché voglio migliorare il più possibile.»

Nella terza giornata di campionato, dopo due sconfitte al tie break, l’Italproject Itas cerca la prima vittoria in campionato. «Puntiamo all’alta classifica, com’è giusto che sia. Il clima in squadra è sereno e l’allenatore ci fa lavorare molto.» Fondamentale a quest’età – Linda compirà sedici anni a dicembre – sentire la fiducia della guida tecnica: «Con Marco Vanzo ci troviamo bene: in particolare è un allenatore che dà risposte quando poniamo dei quesiti, ci dirige bene in allenamento ed partita e non fa mancare il suo sostegno.»

Linda Ravazzolo, studente al liceo e seconda di quattro figli sostanzialmente vive fra la scuola ed i campi di pallavolo: «Non è sempre facile far combaciare orari ed impegni scolastici e sportivi. Ma in famiglia non pongono ostacoli, anzi, mio padre pretende sempre molto da me. Non mi riferisco alla scuola, bensì alla pallavolo. Ci tiene che io svolga l’attività sportiva al massimo delle mie potenzialità.»

Amore per la pallavolo insomma, condita da una bella dose di stimoli. A quindici anni titolare in C, di per sé è già questo uno stimolo per puntare molto in alto.