Capitano che vince non si cambia. Il Giorgione riparte per la nuova serie B1 da Roby Grassotto, atleta che oggi può vantare un primato difficilissimo da eguagliare. Perché se hai grandi qualità, dal giovanile finisci direttamente nei campionati nazionali. Se non le hai, non arrivi fino alla B1. Lei rappresenta l’eccezione. Il capitano del Giorgione, partito dalla terza divisione, promozione dopo promozione ha perfezionato le proprie qualità arrivando a guadagnarsi sul campo la serie B1. Grassotto ha stupito tutti, anche se stessa: «Dopo la promozione in B2 mi ero messa a disposizione di Paolo Carotta primariamente per fare gruppo, convinta che il mio livello non andasse oltre la serie C.» Ma quando Roberta ha trovato spazio in campo, ha dato prova di inedite capacità e, di fatto, è stata lei a dirigere dalla cabina di regia la marcia trionfale della prima squadra di Castelfranco. Sei categorie scalate sul campo, dalla terza divisione alla B1, un’escalation davvero invidiabile: «Faccio parte del gruppo di Ca’ Rainati partito nel ’98 agli ordini di Mariano Zen – ricorda la palleggiatrice del Giorgione -. In palestra era durissima tenere il ritmo degli allenamenti ed eravamo obbligate sempre ad andare a mangiare la pizza dopo la partita e, più volte l’anno, al ritiro in montagna. Da quella scuola però, ho imparato che per fare sport, agonistico e non, è necessario operare alcune scelte radicali. Passi molte ore in palestra, resta poco tempo per fare dell’altro e la pallavolo diventa uno stile di vita. Devi mettere in conto molte rinunce ma vieni premiata con tantissime soddisfazioni.» E’ stata sostanzialmente un’impronta caratteriale ancorché tecnica, quella ricevuta dal tecnico che allenava nel suo paese di origine: «Sono insegnamenti che tornano sempre utili. Quest’anno, prese nei singoli, non eravamo la squadra più forte. Ma a livello di gruppo siamo diventate imbattibili. Nessuna ha mai preteso il posto da titolare e questo ha alzato l’intensità degli allenamenti. Definirei la nostra caratteristica vincente con una parola: umiltà».
Impiegata presso il Comune di San Zenone, la 32enne di Ca’ Rainati allena a Castelfranco le ragazzine del minivolley e dell’under 12: «Mi chiamano maestra – scherza Grassotto – e la domenica sono sempre venute a seguirci al palazzetto con famiglie al seguito. Sta lì il segreto del nostro pubblico numeroso: vinciamo e divertiamo ma, primariamente, abbiamo un intero settore giovanile che viene ad assistere agli incontri della prima squadra. Il palazzetto di Castelfranco, quando è pieno, è magico: per la sua conformazione strutturale hai persone tutt’intorno facendo degli spettatori il settimo uomo in campo.»