La certezza: «Non abbandonerò mai il minivolley: lì si genera il bello dello sport che amo».
2015-2024. Altro pezzo di storia alla Giorgione Pallavolo con Paolo Carotta che si appresta ad entrare nel 10° anno di conduzione consecutiva in prima squadra. L’11 gennaio 2015, infatti, il tecnico di Castelfranco allora impegnato nel giovanile, venne chiamato a dirigere la serie B2 sin lì allenata da Emilio Garzari e avviata ad un’inesorabile retrocessione. La squadra non evitò il ritorno in C ma proprio sulle ceneri di quella B2 venne allestito un gruppo che vinse tutto, catapultandosi dalla C alla B1 e conferendo fortuna e notorietà al tecnico, già giocatore della Giorgione Pallavolo dal lontano 1982 (allenato a 6 anni da Anna Toniato).
Oltre a due promozioni consecutive, la squadra di Carotta capitanata da Roberta Grassotto conquistò 2 Coppe Veneto, 2 Coppe Triveneto, una Coppa delle Alpi e prese parte alla Coppa Italia di B2.
«Impossibile dimenticare le stagioni 2016/17 e 2017/18 in cui ebbi la fortuna di allenare un gruppo dal grande spessore umano oltre che tecnico – ricorda Carotta -. E poi si sa, i successi chiamano successi, aiutano a stare bene, a credere in se stessi. Furono due annate pazzesche!»
Il 22 aprile 2018, al termine di una stagione segnata da una sola sconfitta alla prima di campionato, la neopromossa Giorgione Pallavolo approdò per la prima volta in serie B1 femminile superando in casa 3-1 il Fratte di fronte a più di 800 spettatori (nel video). In quella categoria, oggi, l’Azimut Giorgione di Paolo Carotta veleggia in testa.
«La voglia di costruire, l’entusiasmo e la passione restano immutate – considera Carotta – ma la consapevolezza è un’altra. Nel 2015 avevo poca esperienza, oggi so cosa mi aspetta, gestisco le emozioni anche se ammetto che di notte ancora fatico a dormire. I motivi possono essere di varia natura: perché ho perso una partita, perché devo preparare un allenamento o un video particolare, perché devo telefonare ad un procuratore. Ma non perché sia un lavoro stressante quanto perché è una passione. Da allenatore scendo in palestra con la stessa tenacia e gli stessi obiettivi con i quali da giocatore avrei voluto arrivare ad altissimo livello, non riuscendoci. Avevo grandi ambizioni che non si sono per nulla spente».
Sul suo futuro, l’allenatore classe 1976, ha le idee chiare: «Mi vedo solo alla Giorgione Pallavolo. In prima squadra allenerò fintanto che la società avrà fiducia in me, poi potrei ricoprire un ruolo dirigenziale. Ciò che non vorrei mai abbandonare sono il minivolley e l’under 12 che ancora alleno: mi caricano di energia perché è lì che risiede il sano e si genera il bello dello sport che amo».